Dopo la violenta chiusura dei popolarissimi siti Megaupload e Megavideo con conseguente sequestro dei relativi servers, avvenuta circa 5 mesi fa, il prossimo 6 agosto, in Nuova Zelanda, si celebrerà il processo d’estradizione nei confronti del loro fondatore, il tedesco Kim Schmitz alias KimDotCom.
Pare, però, che non si potrà mai arrivare ad una sentenza di condanna nei confronti del ‘ragazzone’ tedesco, a causa di una serie di errori procedurali, nei quali sarebbero incorsi gli organi inquirenti soprattutto statunitensi.
Il “caso Megaupload” rischia, quindi, di diventare un boomerang, cioè un pericoloso precedente ai danni del Department of Justice sul copyright, e per le major di software, cinematografiche e musicali che, di questo processo, invece, volevano fare un esempio per tutti e, quindi, un cavallo di battaglia contro la pirateria informatica.
Il “processo della storia” contro la pirateria, dunque, rischia di diventare una bolla di sapone e di scoppiare sotto gli errori procedurali commessi, alcuni anche molto gravi, tanto da rendere obbligatorie alcune imbarazzanti rettifiche!
Ma la beffa non finisce qui: infatti, l’Avvocato di KimDotcom, ha accusato gli inquirenti americani di aver violato il V° e il XIV° Emendamento della Costituzione, per non aver fatto precedere, ai sequestri, la notificazione di una citazione in giudizio, notifica tra l’altro impossibile da eseguire perché Megaupload non ha sedi negli USA!!!
Si impone la archiviazione, quindi, secondo il detto difensore, senza ulteriori indagini sul merito!
E’ ovvio (per completare la ‘frittata’) che in conseguenza del rigetto delle richieste di estradizione, sia stato richiesto anche un risarcimento da 70 milioni di dollari, a copertura dell’ingiusto danno subito dalle società che gestiscono Megavideo e Megaupload per l’ingiusta azione intentata dal Dipartimento americano.
Se, invece, il processo di estradizione avrà successo, KimDotCom rischia fino a 20 anni di carcere.
Nel frattempo, anche in compagnia del famoso Woz (Steve Wozniak co-founder di Apple), KimDotCom è tornato online, cinguettando su Twitter, e preannunciando battaglia alle grandi etichette discografiche, con il progetto Megabox, un’innovativa piattaforma di hosting, tipo ITunes, per ospitare tutta la musica prodotta dai vari artisti musicali.
Forse (almeno secondo KimDotCom) è stato proprio questo progetto a scatenare i sequestri e le chiusure di Megavideo e Magaupload: le grandi Majors (per una sorta di complotto) avrebbero eccitato ed esercitato pressioni sul Dipartimento, proprio per evitare i probabili fallimenti di tutte le altre piattaforme di hosting musicali di loro proprietà, sicuramente battute dalla geniale politica di funzionamento e remunerazione di Megabox (che ricompensa gli artisti con il 90 per cento dei ricavi da ogni singolo download).
Sarà vero?
Ne riparliamo dopo il 6 agosto!