Nuova dichiarazione del Ministro della Giustizia Paola Severino: per settembre p.v. saranno operativi i Tribunali per le imprese, che ridurranno ‘i tempi di definizione delle controversie in cui è parte una societa’ attraverso la creazione di un polo di alta specializzazione per ottenere decisioni di qualita’.
‘Abbiamo attribuito a questi tribunali competenze esclusive in materie specialistiche di diritto societario, sulla proprieta’ intellettuale industriale, diritto antitrust e appalti al di sopra delle soglie comunitarie’.
Specializzazione, significa anche piu’ certezza del diritto e quindi una giustizia piu’ attrattiva sia per le imprese straniere sia per quelle italiane, affinché cessi questa emorragia della delocalizzazione’.
Queste ultime affermazioni confermano i miei dubbi: la Severino non frequenta i Tribunali da anni! Del resto, quando si guadagnano quelle somme (NDR 7 milioni di euro) è comprensibile… ma la conoscenza solo ‘de relato’ del mondo giustizia, comporta l’impossibilità, per l’ignorante (nel senso di persona che ignora il funzionamento di una ‘macchina’) di assumere impegni di razionalizzazione.
Ricordo a me stesso che a far data dal 4 luglio 2009, il rito societario non esiste più! Trattavasi di un rito speciale, snello (un po’ costoso), che permetteva decisioni in tempi brevi. Il rito societario, tra l’altro, era esperibile dinanzi a qualsiasi Tribunale.
Mi pare di avere capito, invece, che i Tribunali per le Imprese saranno istituiti presso le sezioni di Corte d’Appello ove sono già presenti le sezioni specializzate per il diritto d’autore, cioè i Tribunali e le Corti d’appello di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Trieste e Venezia (art. 1 d.lgs. 168/2003: non modificato). Ne deriva che le domande aventi ad oggetto una delle materie interessate dalla ‘riforma’ dovranno essere proposte al Tribunale territorialmente competente presso cui è istituita la sezione specializzata in materia di imprese (c.d. Tribunale delle imprese).
Un impresa di Cosenza, in altri termini, interessata da una questione di societario, dovrà rivolgersi a Catania!
Una vera emorragia di danaro per le imprese (ed aggiungo: ne avevano davvero bisogno, dopo INPS, ETR, Tasse, utenze, spese per dipendenti, autorizzazioni, licenze, ecc.), in spese di difesa, domiciliazione e, sicuramente, di contributo unificato (sotto questo aspetto, tiriamo ad indovinare).
Caro Ministro, per risolvere i problemi della giustizia, occorrono più Giudici… e non nuovi Tribunali, con nuovi riti e nuove procedure che rischiano di concludere il processo con una decisione sul processo e non con una pronunzia sul merito. In altri termini, con il formalismo, si rischia di dar ragione a chi ha torto, solo per ‘tagliare i processi’… e lo scopo della riforma non è questo, vero?
La soluzione al problema è (parzialmente) individuata anche dal vicepresidente del Csm Vietti, che si preoccupa di sottolineare al Ministro la necessità di ‘riorganizzazione dell’organico’, prima di attuare la riforma.
Ed in tutto questo, il 13/08/12 si avvicina velocemente!