Cassazione: niente affido condiviso a mamma e papà che non si parlano


Niente affidamento condiviso ai genitori incapaci di dialogare. Se mamma e papà non riescono a parlare tra loro i figli rischiano di essere sottoposti a stress. È quanto afferma la prima sezione civile della Corte di Cassazione (sentenza n. 5108 /2012) che ha respinto il ricorso di un padre separato che aveva chiesto di ripristinare l’affidamento condiviso. I giudici di piazza Cavour, ricostruendo la vicenda, hanno fatto notare come i due coniugi dopo la separazione avevano smesso di parlare tra loro e sottoposto la figlia a due turni a scuola, a due diverse attività sportive e persino a due diete alimentari diverse. Tutto questo aveva determinato nella figlia confusione e alterazione della sua condizione psicologica. Al momento della separazione il giudice aveva stabilito l’affidamento condiviso ma successivamente, data la situazione, l’affidamento condiviso era stato revocato ed era stato disposto l’affidamento in via esclusiva alla madre cui veniva affidato anche l’esercizio esclusivo della potestà genitoriale. Ricorrendo in Cassazione il padre separato ha tentato di dimostrare che l’affido esclusivo alla madre avrebbe dato vita ad atti di prevaricazione del genitore affidatario. La Suprema Corte ha respinto il ricorso ed ha ritenuto legittimo il provvedimento di revoca dell’affidamento ad entrambi i coniugi proprio perché era emerso che l’affido condiviso era risultato nocivo per la minore “nonché possibile fonte di future patologie per la stessa, in quanto generante ansia, confusione e tensione e dunque irreprensibilmente concluso per la sussistenza di condizioni pregiudizievoli al suo interesse“.

Fonte: Studiocataldi.it

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Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Messina nel 2001. Ha svolto la pratica forense presso lo Studio Legale Provenzano in Cosenza, conseguendo l’abilitazione nel 2003. E’ iscritto all’albo dei Conciliatori presso la Camera di Commercio di Cosenza ed è attualmente Conciliatore presso lo stesso Ente. E’, altresì, iscritto nell’albo degli Arbitri presso la Camera Arbitrale ‘C. Mortati’ della CCIAA di Cosenza. Il suo nominativo è presente sia nell’albo dei difensori di ufficio che in quello del gratuito patrocinio per i non abbienti (nella sezione diritto civile). Si occupa prevalentemente di processo telematico, diritto civile, fallimentare, separazioni e divorzi, appalti, infortunistica in generale, recupero crediti ed esecuzioni, diritto tributario, consulenza specialistica ad imprese.

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