Quanti giorni e quante notti spesi a redigere il documento programmatico sulla sicurezza e quanti centinaia di migliaia di euro investiti per la sua predisposizione e finiti per ingrossare il portafoglio di specialisti – o sedicenti tali – piuttosto che di società che, nel tempo, hanno fatto della “redazione del DPS” il proprio core business.
Ora si cambia.
E’ questa la novità di maggior impatto in materia di tutela dei dati personali contenuta nel decreto legge sulle semplificazioni appena approvato dal Consiglio dei Ministri.
E’ bastato un pugno di ermetiche disposizioni contenenti l’abrogazione di altrettante previsioni contenute nel Codice Privacy e del suo Allegato B sulle misure di sicurezza per mandare in pensione quello che, probabilmente, ha sin qui rappresentato l’adempimento più complesso, costoso – ed evidentemente inutile alla luce della recente decisione del Governo – tra i tanti previsti dalla disciplina in materia di privacy e tutela dei dati personali.
Niente più DPS, niente più modalità semplificate per la tenuta del DPS e, naturalmente, niente più dichiarazione nelle relazioni a bilancio sull’avvenuta predisposizione del DPS.
Nessun dubbio che si tratti davvero di una semplificazione.
Fonte LeggiOggi.it
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